Valentina Selene Medici
FIGLIA
Siede al tavolo il poeta /mento sulla mano e pensiero errabondo. /Davanti un foglio bianco, triste /orfano di parole. /Ha scritto molto…. di gioie /di vita, di morte, del presente e del passato /di emozione e di un amore mai dimenticato. /Ora non ha più parole /vuota e silenziosa è la sua mente. /Forse l’estro se n’è andato /forse la Musa l’ha abbandonato. /Poi lei entra nella stanza /vita della sua vita /dolce sorriso e profondi occhi blu. /L’accarezza con lo sguardo /mentre si muove leggera,, aggraziata. /Vola la penna e il folio si riempie /non più orfano di parole. /Più non si sente triste il poeta /ora è felice ed appagato.
Il rapporto, speciale e unico, che lega padre e figlia, con riferimenti precisi alla foto di Flavio, è visto da Valentina come occasione di vera ispirazione poetica. Quando lei, vita della sua vita, entra nella stanza, rende il “poeta”, fino a poco prima “orfano di parole”, felice ed appagato! E il foglio magicamente si riempie… cosi’ come prende forme inconsuete e delicatissime… la foto Flavio!
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