Valentina Selene Medici
DANZA
C’era una ballerina che danzava, là
in equilibrio, sulla linea dell’orizzonte.
Flessuosa e leggera si muoveva
pliè, arabesque, inchini e volteggi
come ombra cinese in controluce la guardavo.
E correvo, correvo, correvo per raggiungerla
e danzare con lei sull’impalpabile linea. Sinuosa si fermò, braccia allungate
candido cigno morente.
Poi si lasciò cadere e scomparve
in una dimensione irraggiungibile.
Finì così d’improvviso la mia corsa
così, come finiscono i sogni.
E’ tutto uno struggente crescendo… delle sensazioni che ci fa provare questa lirica di Valentina! Dall’immagine iniziale della “ballerina in equilibrio”, “flessuosa e leggera”… alla scena finale con la fermata, la caduta e la scomparsa del “candido cigno morente”! L’autrice e’ tanto emotivamente coinvolta al punto da correre, correre, correre, ma, ahimè, finisce il suo incanto!
RispondiEliminaL’accostamento della ballerina al sogno… ci fa concludere con una riflessione:
i sogni ci aiutano a vivere (e guai se mancassero), ma talora, purtroppo, le nostre belle aspirazioni e le speranze a lungo cullate terminano… al risveglio, all’alba, di fronte alla realtà! E sovente è anche l’ingrato… compito del poeta a ricordacelo!